Il 4 Aprile sarà a Civitavecchia per esporre in un primo incontro pubblico le sue ricerche.

Sono parecchi anni che Alessio Follieri (presidente della Aster Academy International), non ha più partecipato a conferenze pubbliche. Dal 2000 al 2008 ha esposto le sue ricerche e tesi in diverse città italiane collaborando con numerose associazioni culturali in Italia e all’estero. Accolto sempre da un pubblico numeroso e interessato al suo approccio principalmente filosofico, in grado di argomentare la scienza, filosofia e teologia, proponendo nuove prospettive teoriche. Successivamente impegnato nella pubblicazioni editoriali, nella direzione della Aster Academy International non ha più svolto conferenze sui temi che ha approfondito nel corso degli anni. Alessio ha continuato con ricerche molto importanti con un imponente accumulo di scritti, alcuni dei quali stanno per diventare libri che verranno pubblicati dal 2020. La prima domanda è ovvia quindi, perché l’idea di proporti per un nuovo ciclo di conferenze?

R: Per più motivi. Il primo è dopo aver condotto anni di ricerche che sono il proseguimento di tutto il mio lavoro iniziato a fine anni novanta, è giunto il momento di parlarne, a un piccolo o grande pubblico, non è questo il problema, quanto piuttosto ritornare a incontrare le persone. Una conferenza ti dà comunque un interazione con le persone e non è possibile altrimenti. In una conferenza le persone hanno modo di esporre dubbi, idee, c’è quindi modo di interagire ed espandere gli argomenti trattati e spesso le cose di cui parlo sono aspetti che i media non trattano.

D: Il titolo è molto generico: il sistema, in che mondo viviamo? Di cosa parlerai esattamente.

R: Il titolo nasce da un’esclamazione che in modo comune spesso tutti noi facciamo. Quando succede qualcosa che denuncia un profondo problema del sistema in cui viviamo, oppure quando accade qualcosa che genera il nostro più profondo dissenso, l’esclamazione che viene quasi naturale è: in che razza di mondo viviamo? Ce lo chiediamo spesso ma non sempre troviamo risposte giuste. Il sistema è appunto un insieme di più poteri in relazione tra loro che di fatto controllano la tendenza del mondo. Ormai a livello globale possiamo legittimamente parlare di una “tendenza del mondo” che è appunto la direzione intrapresa dell’intero mondo occidentale. Tra questi poteri uno che domina decisamente gli altri è l’economia, che pervade interamente la tendenza. E’ evidente che viviamo tempi molto difficili e non soltanto in tutti i rispettivi problemi nelle diverse nazioni o a livello globale, quel che è più preoccupante è la direzione presa dalla tendenza! L’allarme si accende e la gravità dei tempi attuali è la crisi stessa del “valore umano”, o meglio “il valore delle persone”. Siamo “cose”, numeri, macchine produttive o siamo persone? Questo comporta un problema gravissimo del nostro tempo e la tendenza stessa (che ovviamente spiegherò ampiamente nella conferenza) è la generatrice della quasi totalità dei problemi che viviamo: sociali, economici, politici. E’ il sistema stesso che genera la tendenza e quindi anche il sistema dovrà essere ben spiegato. Ci sono molte domande: viviamo in una vera democrazia? E’ a dimensione umana questa tendenza intrapresa in tutte le società occidentali? Il mondo che stiamo in qualche modo sviluppando alla massima potenza sotto l’egida di un economia che ormai si rivolge alla tecnica, sarà ancora sostenibile in futuro? Insomma si accendono molte domande e vale la pena discuterne, soprattutto quando ormai i media ufficiali fanno tabula rasa di qualsiasi argomento che possa accendere delle domande importanti alle masse.

D: Affronterai tutto questo sotto la prospettiva filosofica?

R: E’ un argomento molto ampio non c’è dubbio e ha richiesto molto tempo per una sintesi accurata ed anche per una profonda semplificazione per renderlo comprensibile a tutti. Il punto fondamentale sarà scoprire che molti grandi temi nella loro riduzione fondamentale diventano poi tantissimi aspetti di vita nei quali ci troviamo coinvolti tutti i giorni: il lavoro, la famiglia, il nostro ideale di futuro (se c’è ancora), il senso stesso della vita che ormai sembra perduto. La filosofia è un approccio che rende possibile non solo lo sviluppo di probabili risposte ma soprattutto l’articolazione di ottime domande. La filosofia è critica e in un modo dove stiamo diventando tutti acritici trascinati dal fiume della tendenza, occorre interrogarsi, criticare, valutare in modo più attento. E’ proprio per la sua potenzialità critica che la filosofia è profondamente eclissata in questa epoca della tecnica.

D: Pensi sia utile oggi comunicare quelle che sono in qualche modo le falle più profonde di un sistema?

R: E’ una bella domanda, per fortuna non sono il solo a farlo. Ci sono alcuni filosofi, giornalisti, ricercatori indipendenti che lo fanno e questo sarà evidente anche negli argomenti che tratterò, alcuni dei quali sono già stati affrontati da altri e dico per fortuna, perché bisogna parlarne, dobbiamo trovarci spazi per farlo anche se lontani da canali ufficiali, ma dobbiamo farlo, perché una profonda necessità spesso ignorata è quella di capire in modo essenziale il mondo in cui viviamo. Spesso ne conosciamo un pezzo relativo alla nostra realtà quotidiana, in altri casi appunto dai diversi ricercatori, filosofi e giornalisti, possiamo acquisire dei frammenti di problemi che sono molto più grandi, da qui la mia idea sviluppata in questi anni di proporre una sintesi perché molti aspetti che ci sembrano anche tematicamente distanti sono invece interconnessi. E’ fondamentale parlarne sempre di più, che sia un incontro tra pochi amici o con parecchie persone a me non importa, va acceso il problema, va compresa la nostra realtà esistenziale, va sostenuta una critica.

D: Il tuo ciclo di conferenze si compone di tre eventi diversi, perché?

R: Ho ideato queste tre conferenze pur mantenendo ognuna di esse “completa”, nel senso che ogni conferenza finalizza l’analisi in modo esaustivo per il tema che si propone. Nella prima parlerò essenzialmente sotto la prospettiva tecnica una descrizione del mondo in cui viviamo, sotto il profilo economico, politico e sociale. La prima punta subito a tutti i problemi che contraddistinguono la nostra modernità. La seconda ha un profilo meno tecnico e più filosofico e quindi tenderà a descrivere la deviazione che ha avuto la cultura nel corso del 900’ in relazione alla società e agli individui. La terza guarda più all’io, a quel profilo psicologico, etico e morale, dell’individuo con le sue contraddizioni, conflitti e stati interiori, in relazione con il mondo. Al termine delle tre conferenze vi sarà un panorama completo della sintesi fra l’io e il mondo, ma naturalmente anche seguire una sola conferenza sarà uno svolgimento completo e finalizzato per l’analisi proposta.

D: qual è il tuo obiettivo?

R: Dobbiamo parlarne, parlarne, parlarne… e non significa avere idee perfette e giuste per un mondo migliore, ma dobbiamo affrontare il problema e soprattutto capirlo. E’ tutto ciò che si evita di fare a livello pubblico: i politici parlano di argomenti puntando alla distrazione dell’elettorato privandoli di contenuti, figuriamoci poi di scelte operative. I media ormai esulano qualsiasi tipo di argomento che possa portare a riflessioni devianti sul sistema, anche se poi molta gente per fortuna si interroga, ma ormai i media consolidati puntano allo spot di tutto ciò che va bene per il sistema che li sostiene. Sebbene la crisi viene pubblicizzata come una crisi economica, benché meno nessuno confessi mai la reale natura di questa crisi, la verità è più profonda perché la nostra è una crisi culturale. La stessa cultura in ambito occidentale è in grave crisi e qualche filosofo autorevole contemporaneo, come alcuni eminenti filosofi nel secolo scorso, profetizza il definitivo “Tramonto dell’occidente”, ossia di un sistema sociale che in futuro è destinato a trasformarsi in qualcos’altro, un sistema che difficilmente è in grado di sostenersi ancora a lungo. E’ giunto il momento di prendere coscienza e  assumere tutti noi una consapevolezza in questo dibattito. Soltanto questo segnerebbe una grande conquista.

L’appuntamento con Alessio Follieri è Sabato 4 Aprile a Civitavecchia (Roma), un evento a ingresso gratuito organizzato dalla Aster Academy International.

fonte (Redazione Gazzettino Italiano Patagonico)

COME PARTECIPARE ALLA CONFERENZA.

“Il sistema, in che mondo viviamo?” di Alessio Follieri

OCCORRE RICEVERE I BIGLIETTI INGRESSO GRATUITO

SCRIVI A:

segreteria.aster@gmail.com

APPUNTAMENTO:

Sabato 4 aprile ore 17:00

Sala Convegni Hotel San Giorgio

Viale Garibaldi

Civitavecchia (Rm)